PICCOLE STORIE, GRANDI STORIE
François Truffaut diceva che fare un film è come prolungare i giochi dell’infanzia. Già, l’infanzia. Quel posto magico, colorato, vivido e profumato dove si vivono avventure fantastiche, tra scoperte e paure, tra giochi e nascondigli improvvisati. Scoprii il cinema da bambino, la domenica pomeriggio nelle sale dell’oratorio. Ricordo ancora la magia che accadeva quando si spegnevano le luci e il buio ci avvolgeva, e un brivido di felicità correva lungo la schiena.
Una magia che ritrovo quando c’è una bella storia da raccontare. Lo storytelling non è un artifizio retorico né un trucchetto per abbellire una storia sbiadita. Fare storytelling è camminare sul filo sottile che unisce realismo e sentimento. È una promessa, una prospettiva, un punto di partenza, una nuova alba che nasce.
Amo girare video storytelling perché credo che le storie siano dei legami unici con cui possiamo connetterci gli uni con gli altri. Volti, mani, sguardi, dettagli, parole. Lo faccio da tanti anni, mettendoci fatica e impegno, per migliorare ogni volta, per restituire pienezza alle storie che incontro.
Inoltre, amo girare anche video per il sociale. Il sociale è il cuore buono dell’Italia. Video dove racconto di persone che si rimboccano le maniche per far stare bene altre persone.
VITE IN QUARANTENA
IL RE DEL PO
Da più di 40 anni recupera tronchi e legni che il fiume fa arrivare fino al ponte di Boretto